Veneti nel mondo: ricerca sull’emigrazione degli scledensi negli Stati di São Paulo, Rio Grande do Sul e Rio de Janeiro

Da Schio al Brasile: quando ad emigrare erano gli operai

L’indagine abbraccia gli anni tra il 1891 e il 1895

(GRTV) Tra 1891 e 1895, oltre mille persone provenienti da Schio, in provincia di Vicenza, emigrarono in Brasile. Erano 288 famiglie di operai tessili che decisero di stabilirsi prevalentemente nello Stato di São Paulo, oltre che nel Rio Grande do Sul, Rio de Janeiro, Minas Gerais e Espírito Santo.

Chi erano questi scledensi, come si chiamavano, per quali motivi decisero di emigrare oltreoceano tutti insieme, in modo organizzato e solidale?

Una risposta a tutte queste domande ha cercato di darla il prof. Antonio Folquito Verona, svolgendo una ricerca che oggi è presente in un interessante sito (http://www.assis.unesp.br/folquito/index.htm) intitolato "Italia & Brasil: immigranti operai tessili di Schio in São Paulo e in altri Stati brasiliani", i cui contenuti sono disponibili in portoghese, italiano e inglese.

"Dopo alcuni anni di ricerca in Italia e in Brasile - spiega Folquito -, nel 1993 abbiamo prodotto la tesi "I xe come la zavorra: a trajetória dos operários que deixaram Schio rumo a São Paulo, em 1891", il cui testo in portoghese si trova nella Biblioteca Civica di Schio. Negli anni seguenti, le nostre indagini hanno puntato alla localizzazione delle famiglie e a costruire il loro percorso di inserimento, particolarmente di quelle che si stabilirono nella città di São Paulo. Abbiamo consultato archivi brasiliani e italiani, oltre a raccogliere informazioni in possesso dalle poche famiglie che ancora preservano qualche memoria dei loro antenati".

Come si può intuire, l'operazione di ricostruzione storica non è stata facile (di 157 famiglie non si conoscono ancora le destinazioni), anche perché il loro arrivo coincise con un momento di grande crescita urbana e industriale della città di São Paulo e di molti non c'è alcuna traccia nei documenti ufficiali. Nell'ottobre 1999, a conclusione di un'ulteriore fase di ricerca, è stata predisposta una seconda tesi, intitolata "O mundo é nossa pátria: a trajetória dos imigrantes operários têxteis de Schio que fizeram de São Paulo e do Bairro do Brás sua temporária morada, de 1891 a 1895", anche questa disponibile biblioteca di Schio.

Come detto, oltre al principale contingente di immigranti che si insediò nello Stato di São Paulo, un altro significativo gruppo si diresse nel Rio Grande do Sul e precisamente in quella che è attualmente la zona di Caxias. Furono questi scledensi a fondare Galopolis, antica "El Profondo", distretto di Caxias do Sul, e dar vita ad una cooperativa tessile, successivamente trasformata nel lanificio "São Pedro", una presenza davvero singolare in una regione che, a quell'epoca, era caratterizzata da un'economia prettamente rurale e che contribuì a far diventare Caxias un importante polo industriale. "Quegli operai - spiega Folquito - possedevano un sapere sconosciuto alla grande maggioranza degli immigranti veneti, trentini e lombardi che abitavano l'altopiano gaúcho, le cui origini erano prevalentemente contadine".

"Abbiamo inoltre scoperto - aggiunge il professore - che un gruppo di questi operai si diresse nelle fabbriche tessili dello Stato di Rio de Janeiro, presso l'opificio esistente nel distretto di Cascatinha, appartenente al Comune di Petrópolis (antica capitale estiva dell'ultimo imperatore brasiliano, Pedro II). Questa azienda, chiamata Companhia Petropolitana, una delle principali dell'altopiano fluminense, era l'unica fabbrica tessile a produrre panni in seta in tutto il Brasile e qui erano occupati circa 1100 lavoratori, la stragrande maggioranza italiani".

Una delle caratteristiche di questa vicenda, è data dall'aspetto per così dire comunitario della migrazione. Le genti partivano da Schio in grandi gruppi, attraversavano insieme l'oceano, e così come erano partiti, arrivavano sul posto, dove spesso abitavano gli uni accanto agli altri. La causa principale della spinta migratoria del 1891, fu la crisi che si abbatté sulle relazioni di lavoro, fino ad allora stabili, tra gli operai e i rappresentanti dell'impresa "Lanificio Rossi S.p.A.", allora la maggior azienda tessile d'Italia. La "pace sociale", dopo diciotto anni di produzione continua, fu interrotta con uno sciopero il 17 febbraio dello stesso anno, a cui fecero seguito nei mesi seguenti, altre manifestazioni, motivate dal ribasso del costo delle ore lavorative e dalle pessime condizioni di lavoro.

Molte altre informazioni sull'emigrazione scledense in Brasile sono disponibili nel sito: dalla pagina iniziale si accede ad una presentazione riassuntiva della ricerca e da qui agli elenchi delle famiglie immigrate, divise per destinazione, e alle pagine dedicate alla descrizione delle famiglie stesse, contenenti numerose biografie dei loro componenti, corredate da fotografie dell'epoca.

"Queste pagine - precisa Folquito - non sono ancora finite. Stiamo cercando altre informazioni sulla destinazione di questi emigrati, sperando che i loro discendenti siano in grado di fornirci ulteriori dati e notizie". Pertanto, se qualcuno vuole contribuire al prosieguo della ricerca, può mettersi in contatto con il professore attraverso la seguente e-mail: folquito@assis.unesp.br

  Torna indietro 

Veneti nel Mondo -  7 giugno 2002 - Pagina tratta dal sito www.grtv.it